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Biellastory – La paura fa (anni) 90… a Oropa Bagni

Chi durante l’adolescenza, almeno una volta, per curiosità, noia, divertimento o semplicemente per fare colpo sulla bella di turno, non si è avventurato in uno dei tanti luoghi del mistero di Biella?

Erano gli anni delle prime uscite con gli amici, quando a turno si prendeva l’auto del padre, colletta per la benzina, una pizza al Ghost e poi via all’avventura, in 5 stipati sulla Uno di famiglia, credendosi grandi e immortali.

Una delle tappe obbligatorie per noi tutti è stata sicuramente Oropa Bagni, luogo angusto, misterioso, tetro e soprattutto a pochi km dalla città. Il tour dell’orrore era immancabile e lo si faceva tutti assieme, amici e amiche, stringendosi e facendoci forza a vicenda, per curiosità o stupidità ci si addentrava, con l’unico scopo di aver poi qualcosa da raccontare il giorno dopo a scuola, al bar o ai giardinetti.

view

Tutti ci siamo passati, tra rumori sospetti, ombre misteriose, scricchiolii innaturali e alberi ondeggianti, abbiamo visto tutto e niente, ma sempre con il cuore in gola, un piede verso l’uscita e l’amico più pauroso seduto in auto con il motore acceso.

Fingendo di vedere ombre nel buio, per spaventare gli altri, nascondendosi dietro la seconda stanza per balzare fuori urlando e poi ridendo, tra insulti e mezzi pianti delle più paurose, raccontando storie assurde sui murales scarabocchiati da qualcuno prima di noi, incuranti dei pericoli, delle travi sospese e del degrado più totale che riempiva quel luogo misterioso.

Il potere della suggestione era forte e la voglia di fuggire anche, ma sentire la biondina che che ci era sempre piaciuta e che avevamo convinto a fatica a seguirci, stringersi a noi per sentirsi protetta, ci ripagava di ogni timore.

Quel luogo cosi angusto, carico di mistero è sempre stato tappa di mille avventure giovanili, e rivederlo anni dopo su ItaliaUno, trattato con serietà e misticismo da Adam Kadmon ci ha fatto ancora più sorridere, quasi da imprecare verso la tv: “E’ tutto falso, ci siamo stati 20 anni fa, solo per far colpo sulle ragazze”.

Eppure, il mistero resiste negli anni. Ma di quale mistero parliamo? Quello dei riti satanici? Delle streghe? Dei sacrifici? Dei pegni di sangue? Delle sedute spiritiche? No, il mistero di come la visita notturna a un vecchio casolare, perso trai i boschi delle montagne biellesi, ci rendesse fighi e popolari agli occhi degli amici e amiche, più di qualsiasi altra azione o peripezia ci fossimo macchiati.

Se i giovani d’oggi facessero le nostre stupide gite fuori porta, invece di perdersi in bravate post Movida, forse la paura sarebbe ancora relegata a Oropa Bagni e non aleggerebbe per le vie del centro, il sabato notte. (finale boomer)

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