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Biellastory – Svago, divertimento e gettoni. Dove si andava quando non si sapeva dove andare

Sono ancora vivi nella memoria i luoghi culto di una Biella che non c’è più, erano pochi ma tutti perfettamente a misura. C’erano, per citare i più noti, la GiocaGiooo, il Bowling in via Novara, la Klapak, il Divertibiella, e il Piccolo bar, quando si bucava scuola, tutte tappe fisse dei nostri pomeriggi.

La Klapak:
Per chi bazzicava il centro, uno dei punti d’incontro più gettonati era senza dubbio La Klapak. Che fosse
un sabato pomeriggio o un giovedì bucando a scuola, la tappa fissa era li, tra giochi vecchi e nuovi, tra urla e risate, quelle poche stanze buie a un passo da via Italia erano il rifugio perfetto. Un piccolo angolo di mondo dove tutti in quegli anni si imparava a giocare a biliardo, fingendo di essere più grandi, tra un gettone, una bevuta e una sigaretta clandestina.

Quanto ci si sentiva belli ad impugnare quelle stecche, con la Marlboro accesa a lato della bocca, a fingerci consumati campioni. Quanto si amava quel locale fumoso, l’aria rarefatta e la nebbia di nicotina che per un attimo faceva scordare di essere in un piccolo paesino piemontese.

Pomeriggi a giocare e a litigare per tutto e per nulla, tra quei muri testimoni dei primi schiaffi presi e dati,
amicizie nate e finite nel tempo di una partita, gettoni scroccati, ragazze (poche) amiche di amici. Varcata
quella soglia il tempo sembrava fermarsi, tutto scorreva più lento e i pomeriggi erano piacevolmente eterni.

Non c’erano incontri organizzati, non c’erano preparativi o giri di messaggi, c’era la Klapak e basta.
Ed era li che ci si trovava per passare le giornate, come punto di partenza o di arrivo, in quei sabati troppo noiosi per chi non aveva ancora l’auto o abbastanza soldi per andar lontano.

Abbiamo imparato tutti a giocare a stecca in quella saletta buia, siamo stati tutti umiliati dal campione
del momento, finendo poi a sprecare monete girando vorticosamente il volante di Super Sprint o lanciando stelle ninja con Shinobi.

Tutto era più semplice, i giochi e lo svago erano quelli, non c’era la comodità del divano o la consolle di ultima generazione, non c’erano classifiche online ma solo nomi anagrammati su uno schermo opaco, improbabili record da battere, perché noi non voleva essere altrove, l’altrove era li, tra fumo e amici, adolescenti divisi tra casa e Klapak.

Il GiocaGiooo:
Altro punto di ritrovo era la famosa sala giochi in periferia, l’approccio era diverso dalle altre cittadine
perché essendo fuori dal centro la si raggiungeva spesso con i genitori o con macchinate organizzate, era un luogo mistico e in qualche modo unico, con i tavoli da PingPong inclinati e pronti a raddrizzarsi con una monetina, il biliardo pulito, sempre nuovo e quella moquette che quasi faceva paura calpestare, per non sporcarla.

Forse meno iconica della Klapak, anche la GiocaGiooo ha segnato un punto fermo nella nostra memoria vintage e sicuramente qualcuno conserva ancora qualche gettone con l’immancabile logo inciso sopra.

Il vecchio Bowling:
Molti associano il bowling di Biella all’enorme boccia con birilli visibile sulla strada Trossi, pochi lo ricordano invece quando si trovava in via Novara, nel cuore della città. Una piccola strada angusta dietro via Repubblica nascondeva una bella realtà cittadina, il Bowling.

Come gli altri luoghi culto cittadini anche questo era una tappa fissa per gli appassionati, i pomeriggi
a guardare i campioni di zona alternarsi, tra tornei e semplici esibizioni per provare miseramente ad imitarli e ritirarsi mesti al tavolo per l’immancabile pianino farcito. Altri tempi, altri luoghi, altro modo di vivere la città. Senza fretta, senza social a rubarci minuti preziosi, solo noi e quei pochi, speciali luoghi di culto che resteranno per sempre nella nostra memoria.

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