Ogni anno in città è allarme cantieri, sono troppi e mal gestiti e i cittandini non perdono occasione per lamentare disservizi vari. Sono sempre tutti in agitazione ma quello che più ci preoccupa in tutto ciò è: Biella ha abbastanza anziani per poterli supervisionare a dovere?
Per tutti i neo pensionati/nonni/anziani che vogliono dare una mano, ecco una semplice guida.
Ormai si sa, dove c’è un cantiere, c’è un gruppo di anziani che osserva e Biella si sta impegnando in tutti i modi per dare ai nostri qualcosa da fare.
Osservando le vie del centro si possono trovare scavi un po’ ovunque, piccole buche recintante, corsie ristrette e rotonde in continua ristrutturazione. Tutto giusto, tutto lecito, tutto doveroso, l’amministrazione ha sempre detto di avere un occhio di riguardo per la terza età.
Il pensionato alle prime armi ha una vasta scelta di lavori da seguire, le tipologie di cantiere sono adatte a tutte le esigenze, vediamoli assieme:
– IL CANTIERE LOOP – quello che non finisce mai, scavato il Lunedì dall’Enel, asfaltato il martedì dal comune e distrutto nuovamente il giovedì dal Cordar.
– IL CANTIERE ARLECCHINO (O cantiere dell’artista) – che aggiusta i buchi lasciati dai cubetti di porfido con rattoppi d’asfalto battuti con la pala dell’OBI, un pezzo qui, un pezzo li..a discrezione del fantasista di turno.
– IL CANTIERE FANTASMA – fatto di transenne e cartelli d’allerta ma NESSUNO in zona a lavorarci, uno dei più deludenti per i nostri anziani, in coda per ore in attesa di qualcuno che non arriva.
– IL CANTIERE ALL’ITALIANA – dove si vedono ingegneri, tecnici, geometri, assessori, portaborse, amici dei portaborse, cardinali, rettiliani, attori famosi, tossici, gatti randagi, tutti con il dito alzato indicando dove sia meglio fare questo o quello.. tutti a decidere e Nessuno a lavorare.
– IL CANTIERE AIUTO DAL PUBBLICO – dove 4 operai stanchi e stufi sono continuamente sotto pressione da commenti, esternazioni e suggerimenti sul da farsi dai vari anziani impegnati nei controlli.
– IL CANTIERE VENETO – quello dei “faso tuto mi” dove schiere di operai si aggirano con metro e martello in mano indicando zone da scavare, tutti con la soluzione ideale, tutti con l’idea giusta, tutti li dal ’96.
La scelta come avete visto è ampia, forse troppo…e la città? Ha i mezzi per sostenere tutto ciò, abbiamo sufficienti anziani?
Si dice che Biella sia vecchia, senza più giovani, forse è così ed è un bene perché non osiamo immaginare un ventenne con i risvoltini e lo smartphone sempre in mano, supervisionare una buca in via Ivrea.
Restiamo fiduciosi, che i nonni bastino, ma vi preghiamo di non aumentare gli scavi, il rischio è troppo alto, potrebbero non bastare, potrebbero non farcela, perché un Nonno non è per sempre, ma un cantiere si.