Come ogni mattina Biella si risveglia, il traffico lentamente prende vita simile a una mirauda strisciante nell’erba della Burcina, il sole sorge illuminando il Mucrone e i primi frettolosi biellesi escono di casa recarsi al lavoro.
Tanti ma non come un tempo, quando le fabbriche la facevano da padrone, quando tutta la città pulsava di vita propria.
Tra questi impavidi, non si fatica a riconoscere i fenomeni, i leoni da strada, gli eredi di un benessere perduto, li si vede sfrecciare sulle statali e per il centro come provetti piloti oltre la linea continua, perché “loro” hanno fretta, loro devono produrre, loro non hanno tempo di star dietro a zio Mario che, con il Panda, occupa l’intera carreggiata, procedendo a velocità ridotta in direzione “Garosci”.
Si infilano tra gli altri automobilisti, forti delle dimensioni di un Suv tedesco preso a rate, suonando alla rotonda se non ti sbrighi, e scazzando se sei troppo veloce, soffiando loro la corsia.
Un teatrino che si ripete costantemente mattina dopo mattina. Purtroppo per molti, il tragitto è più un’avventura che una normale operazione di routine, perché le strade biellesi soffrono di una sindrome molto diffusa, la sindrome del buco.
E’ una patologia che contagia tutti coloro che usano l’auto per gli spostamenti quotidiani, colpisce chiunque, dall’anziano al giovane neo patentato, indistintamente. Si manifesta inizialmente con piccoli sbalzi e leggeri scossoni per poi quietarsi. I sintomi sono improvvisi e inaspettati e spesso il guidatore viene colto alla sprovvista e nulla può se non sperare che le conseguenze non siano gravi.
La sindrome del buco ha il suo massimo picco durante le pioggia e nei periodi invernali, sparendo quasi del tutto nei mesi estivi, sopratutto se in concomitanza del Giro d’Italia ma solo se questo passa in città.
Studiosi da tutta la nazione stanno analizzando il problema ma a quanto pare la soluzione sembra molto lontana. Curioso come spesso gli assessori dell’opposizione conoscano le soluzioni e abbiano l’antidoto ma per una sorta di strano fenomeno, scordano tutto nel momento in cui vengono eletti in comune.
All’utente Biellese non resta che aguzzare la vista e ampliare i riflessi, perché una volta colpiti dal buco, difficilmente se ne esce indenni.
Le soluzioni nono sono molte, tra queste c’è sicuramente l’uso limitato del mezzo di trasporto, che come sappiamo, funge da catalizzatore, ed ecco perché l’amministrazione comunale consiglia sempre di guidare con prudenza, evitando le strade primarie, secondarie, i ponti, i sottopassaggi, gli svincoli, le rotonde.
Una valida alternativa è l’uso dei mezzi pubblici che grazie alla loro mole risultano immuni e in parte vaccinati alla SdB.